Perché diciamo mamma e papà?

L’origine delle parole infantili papà e mamma va ricercata nelle primissime sensazioni che il neonato sperimenta ed è collegata alla richiesta di cibo o a sensazioni di sazietà. Vediamo come questo accade.

Quando parliamo di linguaggio, immediatamente pensiamo al linguaggio verbale, costituito di parole. Ma ancora più importante è il linguaggio melodico, cioè la musicalità, il ritmo, la prosodia, l’inflessione della voce e la mimica che accompagna le parole. E’ noto che, in una prima fase, il lattante esprime il suo stato o i suoi desideri attraverso il ritmo, l’elevazione, la cadenza e l’intensità del vagito.

Sabina Spielrein, una psicoanalista allieva di Jung, distingue tre stadi dello sviluppo linguistico: stadio autistico, in cui la lingua è fine a sé stessa; stadio magico, in cui la parola evoca la realtà; e stadio sociale, in cui la parola è diretta ai propri simili. Quando il bambino produce i primi balbettii lo fa perché il balbettare gli procura piacere, che è un piacere fisiologico.

Se analizziamo i primi vocalizzi della parola mamma, che il bambino ripete inizialmente con più sillabe: mo-mo-mo, vediamo che in questo suono è presente l’atto del succhiare, in quanto mantiene attivo l’impulso di innervazione labiale che gli è servito per succhiare.  Emettere il suono gli procura sia un piacere fisiologico che un piacere psicologico, in quanto ridesta le sensazioni godute poco prima. Si tratta di sensazioni di caldo, di morbido (contatto con il corpo materno), di liquido e di sazietà. Solo successivamente la psiche collegherà questo piacere alla rappresentazione della madre come persona

Anche la parola papà, è collegata all’atto del succhiare, seppur ad una fase diversa della suzione. Secondo la Spielrein, il suono pa-pa-pa corrisponde al momento in cui il bambino, ormai sazio, gioca con il seno, ora mollandolo, ora riafferrandolo. E’ il momento in cui non ha più molta fame, è di buon umore, e si compiace di continuare il balbettio pa-pa-pa.

I neonati sono esseri sociali, quindi interagendo con l’adulto apprendono la lingua dei genitori e lo fanno in un periodo critico dello sviluppo, che inizia nel secondo anno di vita. Le parole mamma e papà si assomigliano in tutte le lingue e, in moltissimi casi, sono le prime parole pronunciate, perché si tratta di suoni semplici – labiali e dentali – di facile ripetizione.

Dall’importanza delle parole mamma e papà vediamo che è a partire dalla suzione che il bambino impara ad amare, cioè a sentire come suprema beatitudine il contatto con un altro essere, anche indipendentemente dal cibo.

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